Rose di stagione su una totebag
Le rose mi affascinano e mi stupiscono al loro fiorire ogni anno che passa; forme, colori e profumi della regina dei fiori accompagnano la bella stagione, presenti su abiti e accessori della moda primavera-estate 2012.
Rose di macchia per un ricamo tridimensionale
Le rose di macchia vengono anche definite rose spontanee o Rose Canine, secondo una definizione data da Plinio il Vecchio. Sono le antenate delle rose coltivate.
Il ricamo a mano, nella sua storia ha spesso utilizzato questo nobile fiore per decorare abiti, accessori e oggetti d’arredo, interpretandone le linee e restituendone con grande abilità la complessità delle forme.
Il ricamo a macchina di ultima generazione ha prodotto i suoi risultati, generando con l’uso della digitalizzazione eccellenti ricami di rose. La numerosa collezione di soggetti di rose proposta da Pfaff mi ha fatto scegliere un file ricamo dal risultato sorprendente, un buon esercizio per chi voglia utilizzare al meglio macchine da ricamo appartenenti al mondo Husqvarna Viking e Pfaff. La scheda che contiene questo ricamo è la numero 429 Elegant Pop-Up flowers, sviluppata per telai 260 x 200. La Pfaff inserisce questo tipo di ricami in una serie chiamata Special Techniques, ricami complessi per risultati davvero sorprendenti. Una di queste tecniche è dedicata alla realizzazione di ricami dall’effetto tridimensionale: un ricamo realizzato in più tempi, con uso di telai diversi che producono elementi da montare durante la fase principale del ricamo. La precisione con la quale sono realizzati questi file ricamo è notevole: ogni cambio di filato esprime il cambio colore e le cuciture di posizionamento dei vari elementi che rendono tridimensionale il soggetto. Veder lavorare la Husqvarna Diamond in ricami così impegnativi è un vero piacere.
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La façonne della totebag
Scegliere il tessuto per realizzare la totebag che accogliesse un ricamo così importante non mi è stato difficile ; nel caso mi sono resa conto di quanto valga sempre la pena conservare vecchi scampoli di tessuto, ancora utilizzabili per confezionare pezzi unici.
Tra i tanti ritagli di tessuto che seleziono e conservo per la loro qualità avevo tre tagli dello stesso tipo di tessuto, con tessitura diversa. Tre tele di cotone di cui una a righe; le altre due tessute con il classico quadretto di Vichy. Il colore prevalente del tessuto non mi convinceva: un bordeaux tendente al vinaccia, molto di moda negli arredamenti delle case di campagna negli anni ‘90, non riutilizzabile come colore moda per una borsa.
Perché allora non provare a tingerlo?
Tingere tessuti per cambiare il loro aspetto è una cosa facile e divertente: basta usare la lavatrice, una bilancia e una confezione di Coloreria Italiana.
Dopo aver pesato il tessuto è facile capire il risultato ottenibile con una sola confezione di colore. La tonalità jeans che ho scelto per la variazione, utilizzata con un peso di tessuto superiore al grado di intensità suggerito nelle istruzioni, dopo il lavaggio ha donato alla tela una specie di velatura azzurra che ne ha rinnovato completamente il volto.
La tela a righe si è rivelata una perfetta base per ospitare un ricamo così singolare come quello realizzato. Prima della lavorazione ho applicato una passamaneria di produzione Remmert intonata al nuovo colore della tela e al tema delle rose. Ho calcolato che il ricamo si sovrapponesse alla passamaneria per aumentarne l’effetto tridimensionale.
La fodera della borsa verde acido è in netto contrasto con il colore della tela ed è lo stesso di uno dei verdi delle foglie che compongono il ricamo. L’accostamento un po’ azzardato dà alla borsa un vero tocco trendy, luminoso ed elegante.
La borsa è chiusa da una cerniera totalmente apribile, fissata sul fianco da tue tasselli di gros-grain ingentiliti da bottoni di bakelite vintage.
Ho realizzato Wilde Rose per me, per poter indossare fiori tanto preziosi in incontri di lavoro e in altre occasioni. Un modo per celebrare la rosa, regina dei fiori e dei nostri giardini.
Un altro progetto di moda sostenibile promosso da Gaigì.
Gabriella Gai
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Gabriella Gai
Sono Gabriella Gai, vivo e lavoro a Torino. Eclettica di natura ho sviluppato esperienze professionali diverse con un comune denominatore: creatività, progetto e realizzazione. Il mio studio per il riciclo e il riuso dei materiali hanno dato vita ad un progetto dedicato interamente al riciclo del jeans per produrre moda e un lusso sostenibile esteso anche ai complementi di arredo ed alla cura del cane di casa. Il profilo Google di Gabriella Gai
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La Collezione Arturo City
Ho disegnato questa collezione pensando a un cane che vive la città insieme al suo padrone.
La sobrietà e l’eleganza distinguono la linea che adotta tessuti pregiati sui toni del nero: Barbour cerato per l’impermeabile, cotone Madras con fantasia Burberry per le fodere e altri complementi, lana cotta nera per i cappottini. Il ricamo del logo Arturo City, la bandiera italiana e altri elementi decorano ogni accessorio della collezione.Arturo, il mio Cavalier King Charles Spaniel indossa il suo impermeabile di taglia 50.
I negozi di Chanellina FashionCamp
Anna Caffè Via Roma, 19 - Torino
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La Chanellina FashionCamp
La Chanellina FashionCamp è una borsa appositamente creata per il Workshop Recycled Denim sviluppato durante l’evento FashionCamp 2010 di Milano al quale ho partecipato. La piccola shopper è stata progettata osservando le proporzioni di una borsa della Maison Chanel (appartenente alla collezione icone. E' un progetto facile: la borsa vuole essere un esercizio per chi voglia iniziare a realizzare borse da sè con il jeans da riciclo, un modello basic declinabile in molte altre proposte di tessuto e decorazione.Naviga nelle proposte di Gabriella
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